Lo stato dell’Inbound Marketing , benvenuti nella parte terza. Quale sarà il Marketing del futuro? Quali sono le tentenze per il 2017?

Come sarà il Marketing del futuro?

Capire come sarà il Marketing del futuro rappresenta la più grossa sfida che Marketers, di ogni paese e tipologia di azienda, devono affrontare e nello stato dell’Inbound Marketing i marketers non si sono sottratti dall’esprimere le loro scelte.

L’analisi evidenzia come “le attività video” saranno oramai la parte imprescindibile del marketing del futuro, ed ogni azienda non ne potrà fare a meno. Infatti, ben il 48% del campione intervistato prevede di fare più attività su YouTube, il 39%  punterà su Facebook video, il 33% su Instagram.

Dalla statistica emergono inoltre 2 fenomeni interessanti:

Primo: il 13% punterà su Snapchat, canale in forte crescita e con target sul pubblico più giovane.

Seconodo: il 15% punterà sui Podcast . E questa è una bella sorpresa perchè in un mondo sempre più visuale c’è chi ha capito, soprattutto in  U.S. , che c’è una bella fetta di pubblico, pendolari soprattutto, che non vuole perdere tempo con canzonette ma vuoi informarsi e formarsi valorizzando al massimo il proprio tempo. I podcast costituiscono  un fenomeno ancora poco diffuso nel nostro paese ma sono un interessante strumento di comunicazione Inbound.

 

Il rapporto con il cliente

Nello stato dell’Inbound Marketing 2016, I marketers cercano di capire come possono raggiungere i loro clienti al di fuori dei canali ormai considerati più tradizionali come la mail, Facebook e Messenger. Questo è un nodo da risolvere e la sfida degli anni a venire.

La maggioranza dei Marketer considerano “Data Driven” e non più “Sentiment Driven” il loro dipartimento. Cosa significa questo? Semplice, mentre fino all’era pre-internet le scelte di investimento nel marketing erano a “sentimento” ovvero gestite dal responsabile marketing e/o titolare aziendale un po’ sulla base del proprio pensiero e senza alcun fondamento numerico comprovante i risultati, ora i dati statistici ci dicono cosa dobbiamo fare, su quale canale ed in che modo. Bel cambiamento eh?

 

Il marketing? 100% Data Driven

Ora i Marketer ragionano per redditività dell’investimento ed il passaggio è epocale. “Quello che non funziona si abbandona”, dicono i Marketer sottoposti a statistica e questo va a crescere il Roi di ogni campagna e soprattutto dell’azienda. Su questo permettetemi una considerazione personale. Ho passato tanti anni ha costruire report e ad analizzarli ma, purtroppo, le scelte aziendali anche in gruppi multinazionali, sono state prevalentemente guidate dalla “pancia” del titolare o del cda di turno e non della razionalità di un numero.

Il Web, assume grande valore in questa ottica, non si è più vincolati da amici dell’uno o dell’altro ma dai…RISULTATI.

Questa è la strada che vorrei far intraprendere agli amici imprenditori. RISULTATI è la parola d’ordine.  L’invito è a guidare le vostre aziende con la consapevolezza che i dati possono aiutarvi a prendere le decisioni per voi più importanti e corrette.

 

Le vendite

Fin qui abbiamo parlato del futuro del marketing ma che dire di quello delle vendite?

Venditori di 10 anni fa non sarebbero in grado di capire cosa tanno facendo i loro attuali colleghi, ma questo, visto il passaggio del potere nelle mani del cliente, è un fatto positivo. Oggi i venditori sono sempre più consulenti e sempre meno venditori.

Che dire quindi sul loro futuro?

Il primo passo è sicuramente dato dal Social Selling; pensate che ben il 50% dei buyer del campione identifica LinkedIn come canale primario per effettuare la scelta del proprio fornitore e che ben il 42% ama comunicare via LinkedIn o Twitter prima di fare acquisti.

Altro dato interessante è che pare tramontare ormai il business delle cosidette “cold call”, quelle odiose chiamate che continuamente riceviamo e nelle quali ci viene offerto di tutto.

Ma le informazioni da dove vengono raccolte? Come si informa il consumatore/cliente/buyer?

Uno dei canali preferiti evidenziati dallo stato dell’Inbound Marketing, rimane il passa parola che è seguito dalle referenze rilasciate dagli altri consumatori e dagli articoli sui media. Il declino del materiale informativo aziendale è..”pesante” si passa dal 43% al 38% del campione e così anche i report prodotti dagli analisti del settore subiscono un vero e proprio tracollo sono consultati solo dal 37% del campione rispetto al 49% dell’anno precedente.

Per quello che riguarda invece come raggiungo i consumatori qui gli strumenti sul podio sono email (55%), di persona (45%) e via telefono (43%). I social media con il 38% occupano la quarta posizione.

 

Concludendo

Questi dati confermano che i venditori sono oramai consapevoli del passagio di potere che hanno dovuto subire a favore del compratore per cui sanno che il loro”pitch”, seppur perfetto, non ha più l’effetto che aveva qualche anno fa. La vendita oramai si genera con un rapporto di fiducia e stima che va costruito con il cliente.

Come fare?

Mi piacerebbe discuterlo direttamente con voi imprenditori, CEO o AD e per tale motivo vi invito ad in confronto per vedere come la vostra impresa possa trarre beneficio da un mondo in continua evoluzione e che porta, grazie alla velocità con sui si evolve, enormi potenzialità.

Buone vendite a tutti!!