#INBOUND17

 

#INBOUND17 è l’evento al quale lo scorso settembre ’17 abbiamo partecipato.

È la prima volta che ci siamo trovati ad una convention di tale portata.

Oltre 21.400 marketer da più di 90 paesi nel mondo.

Sono numeri notevoli e non per nulla il Boston Convention and Exhibition Center era tutto occupato da noi uditori. 

Con questo articolo, vi voglio raccontare l’esperienza e cosa, la partecipazione a questo importante evento, ci ha lasciato.

Prima però vi voglio dare l’opportunità di scaricare gratuitamente il nostro white paper sulla ricetta segreta per vendere con lo storytelling. 

Ma questo articolo ne è solo il prologo e fra poco scoprirete il perché.

 

Boston Convention and Exhibition Center

 

 Boston

Partiamo da Boston una città che non è fra le mie preferite (l’avevo già visitata nel 2014) ma in cui si possono fare effettivamente belle cose, eventi, cultura, stile di vita ma sopra tutto metterei però il whale watching, esperienza indimenticabile!

Le migliori qualità della città sono sicuramente una posizione geografica interessante, amo le città di costa, e la vivibilità, direi che è una metropoli a misura d’uomo.

 

Boston & #inbound17

 

La città è quindi giovane e le tre Università principali (Mit, Harvard, nonché la Boston University) fanno si che la città sia popolata da  oltre 100.000 brillanti studenti che la animano con eventi di ogni tipo.

Ma questo non è un blog turistico per cui passiamo al prologo che vi dicevo.

 

Visita all’headquater di HubSpot e #inbound17

Si tratta della visita al quartier generale di HubSpot, gli inventori dell’Inbound Marketing ed inventori di un nuovo modello di business che viene diffuso attraverso la loro Academy da cui ho preso le varie certificazioni fra cui quella di Inbound Marketer (guarda il profilo Linkedin di Massimiliano Montebelli per dettagli). Ed è proprio di questo evento che vi voglio parlare in questo articolo.

Per #INBOUND17 siamo stati ospiti (e come italiani stiamo stati accolti calorosamente) del team di HubSpot Latinoamérica, che ringraziamo pubblicamente, e che ci ha permesso la visita al quartier generale.

Un intero blocco (al 25 della First Street di Cambridge Boston) che originariamente era sede di una fabbrica di materassi. La sua “rivisitazione” da fabbrica a marketing software house, ben rappresenta l’evoluzione del business in atto. Ora infatti è sede della prima marketing software house al mondo (con oltre 19.000 clienti in sei continenti). Ovviamente è tutto di mattoni, come nella migliore tradizione bostoniana.

 

Il giro per uffici

L’organizzazione della visita al quartier generale è stata impeccabile e curata in ogni dettaglio come del resto tutto #INBOUND17.

Abbiamo visitato l’intero edificio e ci hanno fatto sentire l’intensità e l’energia che l’ambiente offre a chi ci lavora ma anche ai suoi ospiti.

Non vi nascondo l’emozione e il coinvolgimento di sentirsi parte, anche se solo per qualche ora, della loro squadra (avevamo già pensato qualche anno fa a trasferirci negli states e questa visita ha risollevato tale sentimento).

Uffici naturalmente molto belli anche se non di lusso, direi tutto molto “useful” e confortevole.

 

La gestione del personale

Il rapporto datore di lavoro “impiegato” è sancito da un poster presente nella hall d’ingresso e subito si mettono in chiaro gli equilibri ed i rapporti all’interno di un sistema di lavoro che considererei “aperto”.

Vi posto la foto del poster:

#inbound17 successo

” Il successo è fare sembrare chi ha creduto in te BRILLANTE” …Dharmesh Shaha

Direi che la fiducia da parte del datore di lavoro verso i dipendenti è massima. Il “quote” è firmato da Dharmesh Shah il CTO (volgarmente: Responsabile Tecnico) e Co-Fondatore di una start up che in 10 anni è arrivata a capitalizzare 3 miliardi di $, scusate se è poco.

 

Gli uffici e gli ambienti

Gli uffici sono tutti open space ed organizzati per squadre, con lavagne in cui si appuntano i target (trimestrali, mensili e settimanali), ogni team ha la sua caffetteria (caffè gratis per tutti ovviamente) con annesso cucinotto (microonde, frigorifero ecc..) direi che i ragazzi non hanno problemi a “rifocillarsi”.

 

#INBOUND17 uffici

 

Interessanti sono anche le sale relax, la sala Zen (tutti hanno diritto al loro quarto d’ora, anche se è difficile trovarla libera…), la palestra e la cucina centrale dove i ragazzi possono incontrarsi e scambiarsi suggerimenti ed impressioni.

 

I team

I dipendenti paiono tutti molto reattivi e consapevoli di quello che stanno facendo; possono gestirsi in autonomia visto che il sistema lavorativo creato non contempla solo ore lavorative (come troppo spesso succede in Italia…) ma target lavorativi ben precisi; ricordate le lavagne menzionate prima?

 

Il pranzo di lavoro

Ovviamente, come ogni buon padrone di casa fa, ci è stato offerto il pranzo. In una bella sala riunioni (con tanto di gradinata) mentre si pranzava si è tenuta una breve presentazione con i risultati raggiunti e con i focus per l’anno a venire. In sala vi erano inoltre 6 tavoli riunione (da 15/20 posti circa) che erano stati allestiti per agevolare il confronto su varie aree tematiche es. Social Media Marketing, Blogging, SEO, ecc.

 

Ma cosa c’entra #inbound17 con tutto questo? 

C’entra, c’entra, l’Inbound Marketing non è una semplice attività di applicazione di tecniche di marketing ma è una visione onnicomprensiva del comportamento aziendale.

Per farlo bene è necessario che l’approccio sia a 360° e che l’azienda percepisca tale attività come un’occasione per crescere anche nelle sue attività di business tradizionali.

 

Perché ti sto raccontando queste cose?

Perchè il nostro approccio consulenziale è olistico e non esiste fare Digital Marketing senza definire chi sei e cosa vuoi ottenere

Marketing, blog e storytelling

Puoi essere una pizzeria, una bigiotteria, un semplice negozio o un sistema di franchising, una start up oppure una PMI, potresti essere di una grossa multinazionale è bene che tu sappia che le tematiche e le tecniche non cambiano; semplicemente si adeguano alla tua realtà imprenditoriale.

 

Fare business…domani

Il digital marketing non è uno scherzo, è creare una versione online della tua attività nella quale hai dedicato tanti anni di duro lavoro per sviluppare tutte quelle relazioni che ti hanno permesso di diventare quello che sei.

Marketing, blog e storytelling

Ora per allargare i tuoi orizzonti e per continuare a crescere dovrai creare un’identità online e questo va fatto mutatis mutandis nello stesso modo in cui hai generato la tua visibilità (relazioni create nel mondo reale) per la versione online del tuo business.

È oramai ovvio che il futuro è dato dalla perfetta integrazione fra l’online e l’offline e che la tua attività non può permettersi di non esserci.

Marketing, blog e storytelling

Il gioco è questo e se vuoi parteciparci con il nostro aiuto contattaci, saremo la tua guida nel difficile ma entusiasmante mondo digitale!

Permettimi di chiudere con una nota: sono stato recentemente al Social Media Strategies tutto molto bello ed interessante (ovviamente non posso ne voglio fare paragoni) …ma il tema era: come la tua Web Agency possa migliorare le percentuali di conversione delle campagne (Facebook, AdWords, LinkedIn ecc..) per farti aumentare le vendite.

Forse sono sbagliato io ma…. sei sicuro che le conversioni che ottieni da Facebook o da Google Adwords dipendono solo dalla bravura della tua web agency? Non credi che quello che fai ogni giorno conti di più?

 

Mi raccomando, non dimenticare di scaricare gratuitamente il nostro white paper sulla ricetta segreta per vendere con lo storytelling.