Vie di seta pesaresi è il titolo di una pubblicazione, o per meglio dire, di una “Guida alle filande di Pesaro”, come recita il sottotitolo, della quale è autrice Cristina Ravara Montebelli, storica della seta, pubblicata dall’editore Melchiorri 1934 di Pesaro nel dicembre 2023, nella collana Quaderni Pesaresi.
Si tratta di un agile libretto, delle dimensioni di una piccola guida, con molte immagini storiche che mostrano dov’erano e com’erano nell’Ottocento le numerose filande da seta localizzate nel centro storico di Pesaro, delle quali neppure i pesaresi doc conoscevano l’esistenza.
Pesaro è conosciuta per ben altre tipologie d’imprese: metallurgiche, meccaniche e del mobile, non certo per la produzione serica.
Lo scopo della guida è quello, non solo di raccontare una storia inedita, ma in ottica di archeologia industriale di permettere a cittadini e turisti di scoprire con occhi nuovi la loro città, confrontando gli edifici attuali con quelli di un tempo, e dire:
“Oh guarda, in quel palazzo c’era una filanda da seta, non lo sapevo: eppure ci passo davanti tutti i giorni!”
L’autrice ha presentato il libro ad un Convegno sul gelso a Villa Caprile, dove ha sede la Scuola di Agraria, in occasione dell’Agrishow 2024, nell’anno di Pesaro Capitale italiana della cultura.
La solita storia che oggi non interessa a nessuno?
Questa storia delle filande nelle “Vie di seta pesaresi”, sembra la solita storia di un tempo passato, che oggi non interessa più a nessuno, soprattutto ai giovani, ma forse non è proprio così.
In questo articolo spiegheremo come questa storia può interessare a tante persone, anche ai giovani, e soprattutto come sia un potente strumento di marketing, in particolare di marketing culturale per le aziende e per un territorio, quando non è confinata solo su libri di ambito accademico.
Vedremo come piccole e medie industrie (PMI), intenzionate a sponsorizzare iniziative in questo ambito, possano immediatamente vedere il proprio brand catapultato in un contesto nazionale e internazionale, con un notevole rilancio sui social e sugli organi di stampa, senza dovere spendere per costose campagne di marketing.
E’ come un bozzolo di seta, dal quale il filo lentamente si svolge, collegando i vari attori e settori di una città:
- culturale
- sociale
- produttivo ambientale ecc.
fino a raggiungere altre città d’Italia e perfino d’Europa.
Le vie di seta pesaresi e le loro filande in una mostra
Le ricerche storiche confluite nella pubblicazione “Vie di seta pesaresi. Guida alle filande di Pesaro“, condotte in prevalenza su documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Pesaro, hanno avuto la funzione di base storica per l’allestimento di una mostra dal titolo: “Vie di seta pesaresi. Filande a Pesaro fra XIX e XX secolo”, cura di Cristina Ravara Montebelli e Sara Cambrini (Direttrice dell’Archivio di Stato di Pesaro, Fano e Urbino).
Questa “nostra” mostra, organizzata e curata dalla nostra amministratrice, in cui abbiamo avuto il ruolo di Social media partner, è stata patrocinata dal Comune di Pesaro ed sotto l’egida del Progetto europeo Aracne, di cui poi parleremo, e vedeva la collaborazione di varie istituzioni pubbliche e collezionisti privati.
Infatti nell’espostizione erano presenti oggetti prestati da enti e collezionisti privati:
- cartoline e fotografie storiche di Pesaro (Archivio Stroppa Nobili, Pesaro)
- libri (Biblioteca Oliveriana, Pesaro e Museo Diocesano, Pesaro)
- un prezioso foulard in seta prestato (Associazione Amici del Foulard, Firenze)
- ventagli in seta (Collezione Maria Rita Golfieri Palloni, Rimini)
- un quadretto in ceramica (Museo della ceramica moderna e contemporanea, Urbino)
- una cassetta entomologica (Centro Studi Naturalistici Valconca, San Giovanni in Marignano)
Tessuti e abiti del Liceo Artistico in mostra
Grazie ad un accordo di collaborazione fra l’Archivio di Stato di Pesaro e Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni, una sezione della mostra “Vie di seta pesaresi” è stata dedicata ai tessuti di seta e abiti realizzati dagli allievi del Liceo negli anni ’70 e ’80, in cui era attivo il corso tessitura e stampa su seta.
Sono stati esposti anche alcuni attrezzi, fra i quali un piccolo telaio e una navetta del prezioso telaio Jacquard, esposti al Museo TAME (Tessuti Artistici Mengaroni), inaugurato nella sede del Liceo solo pochi mesi prima: la mostra è stata anche l’occasione per presentare ad un pubblico più ampio questo nuovo Museo pesarese, decisamente originale.
La mostra, inaugurata il 28 settembre 2024 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, ha riscosso un successo tale di pubblico, da essere prorogata fino al 15 dicembre 2024.
Perché un’azienda dovrebbe sponsorizzare una mostra come questa?
Lo scopo non è quello di sostenere il Patrimonio Culturale, per potere detrarre un importo dalla dichiarazione, come indica il regolamentato del Codice dei Contratti Pubblici (Dlgs n. 36 del 2023), ma quello di promuovere il proprio brand con un ritorno immediato d’immagine per effetto dell’associazione del marchio o della ditta ad un evento culturale di particolare interesse.
Si tratta di una operazione di marketing, nello specifico di marketing culturale.
Un’operazione di marketing, capillare e diffusa, che non necessita di costosi impegni economici, ma dove il brand, non è percepito come pubblicità, perché si trova associato a:
- cultura
- ambiente
- scuola
- sociale
- moda e fashion
Maggiore visibilità e autorevolezza per il brand
Una qualsiasi azienda, anche la più piccola, che avesse voluto sponsorizzare la nostra mostra “Vie di seta pesaresi” avrebbe trovato il proprio nome citato per tutto il corso della mostra e degli eventi collaterali, davvero numerosi, nei siti ufficiali del:
- Ministero della Cultura (4 iniziative).
- Archivio di Stato di Pesaro (6 iniziative)
- Aracne Project
Avere il proprio brand citato in siti ufficiali di questa portata, non solo crea autorevolezza, ma soprattutto visibilità, perchè a caduta viene riproposto in tutti i relativi social: non si tratta della semplice citazione in un manifesto cartaceo, che dopo 15 giorni viene tolto dalla circolazione, e neppure il classico articolo di giornale cartaceo, che ha la durata di un giorno.
La mostra e tutte le iniziative collaterali sono ancora oggi nel sito ufficiale del Ministero della Cultura, nel sito ufficiale del Comune di Pesaro, ma soprattutto sui social dell’Archivio di Stato di Pesaro e Urbino, rilanciate da tutti i prestatori e collaboratori, nei propri social e nei gruppi con un effetto a cascata.
La portata dell’iniziativa, con le istituzioni coinvolte, ha ovviamente determinato anche l’interesse della stampa, sempre presente alle conferenze stampa, che ha pubblicato puntualmente articoli e comunicati stampa, forniti dalle curatrici, come dimostrano, solo a titolo di esempio, alcuni degli articoli:
Un’operazione di marketing, capillare e diffusa, che non necessita di costosi impegni economici e dove il brand, viene percepito non come pubblicità, perché associato a:
- cultura
- ambiente
- scuola
- sociale
- moda e fashion
L’interesse dei giovani per questa storia
La mostra è stata vistata da varie classi scolastiche del locale Liceo delle Scienze Umane, Mamiani e del Liceo Artistico Mengaroni con il quale, l’accordo di collaborazione stipulato, ha innescato una sequela di altre iniziative ed eventi, che hanno coinvolto direttamente studentesse e studenti.
Oltre alle visite guidate alla mostra svolte dalle curatrici, uno degli aspetti che ha attirato maggiormente l’attenzione dei giovani sono state le attività laboratoriali di tessitura condotte dalla tessitrice professionista, Mary Paolucci, ex alunna del Liceo artistico Mengaroni, in cui aveva frequentato il corso di tessitura e che ha curato anche l’allestimento del Museo TAME.
Per una mezz’ora, alla fine della visita guidata della mostra, tutti gli studenti, hanno provato a tessere con piccoli telai: spesso non volevano più tornare a scuola, benché fosse ora di andare a casa!
Dalla mostra “Vie di seta pesaresi” al PCTO del Progetto Europeo Aracne
La stipula di un ulteriore accordo a tre fra:
- Liceo Artistico Mengaroni
- Archivio di Stato di Pesaro
- Laboratorio di Gelsibachicoltura del CREA, Agricoltura e Ambiente di Padova
ha permesso di avviare un PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), finalizzato alla partecipazione di una classe del Liceo al Progetto Europeo Aracne per la realizzazione di una mappa digitale della via europea della seta (European Silk Route).
Questo PCTO, di cui la visita alla mostra e l’attività laboratoriale di tessitura erano il primo step, era stato presentato ufficialmente presso la sede scolastica, alla presenza di:
- Maria Rosa Conti (Assessore di Pesaro all’Ambiente e sostenibilità, Energia, Agroecologia)
- Serena Perugini (Dirigente della Scuola)
- Sara Cambrini (Direttrice dell’Archivio di Stato)
- Cristina Ravara Montebelli (YourBoost srls e storica della seta)
- Diana Mantegazza (Esperta di didattica del Laboratorio di Gelsibachicoltura, CREA di Padova)
La Via della seta Europea e la sfilata di moda in piazza
Le studentesse e gli studenti della III H, la classe individuata per il PCTO, con la guida di Cristina Ravara Montebelli e di Diana Mantegazza, hanno lavorato in classe, nel mese di aprile e maggio, alla geolocalizzazione delle filande di Pesaro e alla redazione delle relative schede in inglese, che sono confluite nella European Silk Route-Educational map.
Oggi Pesaro è l’unica città rappresentata dell’Italia Centrale e il progetto della durata di 3 anni sta per essere completato.
Uno dei gruppi di lavoro ha realizzato disegni a tema seta e gelsi, che sono stati inseriti in una delle schede della mappa ed erano finalizzati ad essere stampati su magliette e altri capi di abbigliamento con “stampa serigrafica”, in un laboratorio tenuto nello stesso periodo da Mary Paolucci.
Oltre 100 ragazzi della sezione Fashion design e Performance artistiche hanno sfilato il 23 maggio 2025 in Piazza del Popolo a Pesaro indossando l’abbigliamento stampato da loro con questi loro disegni.
I ragazzi ed insegnanti hanno giudicato questa esperienza molto formativa ed anche divertente!