L’attività di riordino dell’archivio di campionario dell’azienda Punto art

 

Un bilancio del progetto

 

A distanza di alcuni anni dalla presentazione del Progetto Patrimonio culturale a Rimini e in Romagna: archivi storici per il fashion e la moda fra Ottocento e Novecento, mi sembra doveroso, come responsabile operativa e membro del comitato scientifico, fare un bilancio di una parte importante di questo Progetto svolta presso l’azienda Punto Art.

Questa azienda di San Mauro (FC), un ricamificio e laboratorio creativo del lusso, ha rappresentato infatti il campo di prova di una significativa esperienza di riordino, inventariazione e catalogazione di un archivio di campionario contemporaneo, adattando opportunamente i criteri e le buone pratiche utilizzate per i documenti storici.

Prima però di esporre modalità e risultati, ripercorriamo le tappe principali del Progetto, ideato da me e dalla coordinatrice prof. Daniela Calanca.

Le tappe del progetto

 

Il progetto, promosso dall’Archivio di Stato di Rimini e dal Dipartimento di Scienze Per la Qualità della Vita, dell’Università di Bologna, Campus di Rimini, ha coinvolto numerosi partner:

  • Confartigianato
  • Confindustria di Rimini
  • Archivio di Stato Forlì-Cesena
  • Archivio di Stato di Rimini
  • Biblioteca Centralizzata Polo
  • Biblioteca Gambalunga di Rimini

con il patrocinio dell’Unesco/Unitwin “Culture, Tourism and Development”.

Il progetto è stato presentato presso l’Archivio di Stato di Rimini, il 21 settembre 2012, nell’ambito della “Settimana della Cultura 2012” con le relazioni di vari responsabili scientifici.

Aveva come obbiettivo la creazione di un portale, nel quale dar voce non solo ai documenti conservati in archivi o biblioteche, ma anche in archivi privati di aziende e attività commerciali del settore moda, o in senso più ampio del fashion, ben attestate nel territorio della Provincia riminese.

Con queste premesse nel febbraio 2013 si è svolto a Rimini un Workshop internazionale a cura di Daniela Calanca dal titolo “Archivi Digitali per la Storia sociale della moda”, nel quale è stato affrontato a vari livelli il tema della digitalizzazione dei documenti.

 

Convegno Università

 

L’archivio aziendale, campo di prova del progetto

 

A seguito di queste iniziative, nel marzo 2013, il titolare dell’azienda PuntoArt, Paolo Raggini, ha invitato Daniela Calanca e me, ad un incontro, nel corso del quale ha manifestato l’esigenza di riordinare l’archivio di campionario della sua azienda.

Abbiamo accettato con slancio questa sfida del tutto innovativa, supportate anche da Angelo Turchini, Ordinario di Archivistica e membro del comitato scientifico del Progetto e da Stefano Vitali, all’epoca Soprintendente alla Soprintendenza Archivistica dell’Emilia-Romagna.

 

La situazione dell’archivio aziendale

 

Al momento del primo sopralluogo, la consistenza dell’archivio si dimostrava molto diversificata nelle tipologie dei materiali:

  • n. 57 book di passamaneria, costituiti da fogli sui quali sono fissati campioni di passamaneria, non ordinati, ma solo identificabili per stagione, in più copie ed in alcuni casi mancanti dei fogli, estratti in occasione delle fiere;
  • campioni di passamaneria di dimensioni maggiori appesi a speciali portabiti, che ne riportano il numero di codice, così come teli ovvero pannelli recanti proposte di tecniche e lavorazioni;
  • capi di abbigliamento;
  • numerosi books di figurini e di materiale vario realizzati da stilisti.

 

catalogo Punto Art

 

 

L’approccio metodologico per il riordino

 

L’approccio metodologico è quello “classico”, ovvero quello con il quale si affronta ogni riordino o inventariazione d’archivio.

È fondamentale salvaguardare lo stato di conservazione dei campioni, delle cartelle o dei books, aggiungendo dove necessario nuova numerazione alla pregressa, ma lasciando sempre traccia dei codici prodotto, dove presenti.

In alcuni casi mancava però il codice prodotto, soprattutto negli abiti, creati riunendo più elementi del campionario (passamaneria, tecniche o teli) oppure un numero progressivo identificativo, ad esempio, dei books e delle cartelle in essi contenute.

 

L’inventario dei capi e la definizione della scheda tipologica

 

Dopo l’inventario dei capi, abbiamo proceduto alla definizione di una scheda tipologica adatta alla realizzazione del catalogo digitale.

Samanta Bruschi, da me individuata mentre svolgeva la tesi in archivistica informatica presso l’Archivio di Stato di Rimini ed oggi preziosa risorsa dell’azienda ha poi portato a compimento il catalogo impostato nel corso del progetto.

Nel corso del progetto, infatti, Samanta Bruschi ha iniziato a lavorare in azienda, dapprima come tirocinante e poi con contratto.

Ha potuto portare così a compimento:

  • l’inventariazione dei books di figurini
  • il riordino delle numerose copie di books nei magazzini
  • la redazione di un database
  • Il catalogo digitale, a diversa accessibilità, oggi sul sito dell’azienda.

 

La proposta di riorganizzazione dell’archivio di campionario e dello showroom

 

Viste le esigenze di tutela e di valorizzazione non solo del materiale in sé, ma anche del lavoro svolto dal gruppo, che nel normale andamento dell’azienda rischiava di essere compromesso, ho anche accolto la richiesta dei titolari di riorganizzare e ordinare il campionario negli spazi.

Ho quindi studiato una nuova organizzazione logistica dell’archivio di campionario, al fine di proporne un’adeguata collocazione negli spazi dello showroom, destinato non solo alla conservazione, ma anche alla fruizione da parte del cliente o di eventuali visitatori.

Contemporaneamente sono stati riorganizzati anche i locali propriamente destinati al magazzino ed alla conservazione dei materiali d’archivio, a prevalente uso del personale interno ed ottimizzati per il loro lavoro.

I risultati di questa consulenza sono stati condivisi con i titolari e messi a disposizione dall’architetto incaricato della realizzazione dell’attuale showroom.

 

Gli archivi di campionario: una risorsa per le aziende

 

Questa esperienza così articolata mi ha permesso di offrire la mia consulenza ad altre aziende, perché possano risolvere una serie di problematiche gestionali e logistiche, apportando i seguenti benefici:

  1. Ottimizzazione nella gestione e nella logistica dell’archivio di campionario
  2. Ottimizzazione della tempistica del proprio staff
  3. Creazione di un catalogo digitale con vari livelli di accessibilità, fino alla pubblicazione sul sito web aziendale applicando le metodologie dell’Inbound Marketing

È già stato approvato un nostro piano formativo per l’ottimizzazione digitale dell’archivio di campionario, di un noto ricamificio di Forlì, già riordinato ed inventariato.

 

Grazie per aver letto fin qui l’articolo sicuramente t’interessano queste tematiche.

Per approfondimenti sarò lieta di rispondere alle tue domande, contattami a c.ravara@yourboost.it