La nuova Via della Seta, è un’opportunità di promozione culturale dei territori?

La nuova Via della Seta, in inglese Obor, acronimo di One Belt One Road, è l’ambizioso piano lanciato nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping per creare una rete di infrastrutture di trasporto, di comunicazione e di scambio commerciale e ad oggi coinvolge oltre alla Cina, l’Europa, l’Asia e l’Africa.

La via percorsa da Marco Polo a partire dal 1271 e raccontata nel suo famoso diario di viaggio “Il Milione”, è ripercorsa verso Occidente, da Pechino a Venezia, con l’obbiettivo di completare il tracciato principale entro il 2049.

 

Il viaggio è solo all’inizio

Marco Polo è tornato dopo 24 anni a Venezia, attualmente i paesi mondiali coinvolti, più di 64 ed hanno ancora 31 anni per completare questo viaggio, ricco di tappe ed esperienze, come quello di Marco Polo.

Quali sono le opportunità da cogliere sul piano non solo commerciale, ma anche culturale per l’Italia?

E’ evidente il ruolo centrale dell’Italia e di Venezia in particolare, di cui ha esplicitamente parlato il presidente cinese Xi Jinping, perchè Marco Polo è un personaggio storico radicato nell’immaginario cinese.

Attualmente gli unici due porti ovvero punti di arrivo in Italia della via commerciale sono Savona e Trieste.

Molti altri porti europei sono coinvolti nel progetto, da Marsiglia al Pireo, da Rotterdam ad Amburgo, e tutti sono in competizione per il ruolo di coordinatore di questo ambizioso piano.

La città di Venezia, meta turistica già ben nota in Oriente e non in competizione con gli altri paesi, perchè portatrice di valore aggiunto per tutti gli altri, si dovrebbe proporre come leader per traghettare non solo l’Italia, ma l’Europa dal passato al futuro su questa nuova Via della Seta.

Ad oggi però, come apprendiamo da un articolo del Corriere della sera, la Serenissima ancora non ha avanzato la sua candidatura, ma la seta può costituire il filo conduttore per sviluppare il marketing culturale dei territori e promuovere innumerevoli altre città italiane.

 

seta

 

Il progetto “Via Europea della Seta”

Un inedito itinerario culturale, volto a valorizzare il patrimonio europeo, materiale ed immateriale, legato alla seta attraverso l’Europa, chiamato “Via Europea della Seta”, è stato infatti presentato proprio a Venezia, lo scorso 6 giugno 2018, nella sede veneziana del Consiglio d’Europa, dall’assessore comunale al Turismo, Paola Mar, insieme al vice segretario generale ed alla direttrice del Consiglio d’Europa, rispettivamente Gabriella Battaini-Dragoni e Luisella Pavan-Woolfe.

Il progetto si sviluppa attraverso quattro temi principali: l’attività tessile, l’allevamento del baco da seta, la seta nella pittura, nella moda e nel design, la ricerca e lo sviluppo nella produzione moderna.

L’assessore ha anche dichiarato che: “A livello internazionale abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse per la realizzazione dell’itinerario da parte di Armenia, Croazia, Grecia, San Marino, Città del Vaticano”.

Lo scorso ottobre, Luisella Pavan-Woolfe, ha incontrato il sindaco di Vicenza, per sviluppare il progetto del nuovo itinerario culturale europeo da sottoporre poi al Consiglio con sede a Strasburgo ed ha contattato il responsabile del Museo della Seta Soncino, per avviare una collaborazione.

 

Quali le opportunità?

I numerosi musei della seta italiani, primo fra tutti il Museo della seta Como, con le imprese della seta comasche, ma anche il distretto del tessile biellese e le innumerevoli città italiane che in passato erano dedite all’allevamento del baco da seta, alla lavorazione del filo nelle filande oppure alla produzione di seme bachi, come Ascoli Piceno, non lasciarsi sfuggire questa opportunità di valorizzazione storica, culturale, ma anche economica dei loro territori.

Queste come molte altri musei istituzioni, ma anche Comuni italiani nei quali antico è l’allevamento del baco da seta, come la presenza di filande oppure di stabilimenti bacologici o di produzione di tessuti in seta dovrebbero manifestare interesse per il costituendo itinerario “Via Europea della Seta” promosso dal Consiglio d’Europa, proponendosi come steckolders in questo prestigioso progetto.

Ci sono ancora molte tappe di questo viaggio, ma si deve almeno intraprendere!

 

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